Il volume presenta gli atti della giornata di studio promossa a Roma nel novembre 1998 dall'EFILA (European Forum for Implementers of Library Automation). L'incontro ha consentito di presentare nove progetti europei diversi per genere, dimensione e obiettivi, ma accomunati dalla finalità di facilitare l'accesso all'informazione tramite l'utilizzo di infrastrutture telematiche.
Ne risulta un quadro complesso ma di grande interesse, in cui fanno la parte del leone relazioni sui vari protocolli e software utilizzabili per la consultazione di cataloghi e basi di dati (sia bibliografici sia a testo completo), per il prestito e la fornitura di documenti e - frontiera più avanzata - per la gestione dei profili utente.
Tuttavia, la lettura è consigliabile anche per i meno appassionati di informatica perché se ne ricava un quadro a cui sarebbe utile improntare gli sforzi di automazione e messa in rete di tutte le nostre biblioteche, a qualunque tipologia appartengano.
Sottolineo dunque alcuni aspetti e problemi particolarmente pressanti che emergono dagli interventi: l'utilizzo di sistemi aperti e quindi facilmente interfacciabili tra loro anche in fasi successive al momento dell'implementazione. Al proposito, particolarmente importante mi pare il programma di evoluzione e "apertura" del nostro Servizio bibliotecario nazionale rispetto ai temi della fornitura di documenti via Internet all'utente finale, della catalogazione derivata e della partecipazione a programmi europei come ONE 2; lo sforzo di definire standard comuni il più possibile diffusi: il volume contiene vari riferimenti interessanti all'impiego di Z39.50 e un'interessante proposta relativa alla formulazione di uno standard ISO-ILL per gestire lo scambio di documenti all'interno e all'esterno di sistemi bibliotecari; l'assunzione di una prospettiva europea come riferimento per la fornitura di determinati servizi bibliotecari: si pensi al progetto CASA (Cooperative archive of serials and articles), che si propone di realizzare un metacatalogo europeo di periodici arricchendo l'attuale registro ISSN, fondendo tra loro le bibliografie nazionali e utilizzando standard comuni per catalogazione derivata, metadati, DD e ILL. Fondamentale è anche l'idea di coinvolgere nell'impresa gli editori e i fornitori commerciali di servizi relativi ai periodici; l'idea - ben delineata nella presentazione del progetto CIME (Cooperative information marketplace in Europe) - del passaggio dal "servizio centralizzato" all'"utente centralizzato". In quest'ultima situazione l'utente si trova di fronte a un'interfaccia unica di tipo gateway da cui può accedere a una molteplicità di servizi informativi gratuiti e a pagamento, senza dover più avere a che fare con una molteplicità di abbonamenti, conti, passwords e così via.
Oltre alle esperienze già citate, sono degni di nota il progetto CCNFR relativo alla realizzazione di un catalogo unico delle biblioteche francesi, a cui aderiscono le principali realtà bibliotecarie d'oltralpe, e il programma Denmark's electronic research library, che si propone di realizzare una biblioteca virtuale di ricerca a livello nazionale coinvolgendo tutte le principali biblioteche di ricerca del paese. Punti caratterizzanti sono la digitalizzazione di cataloghi cartacei e quella, selettiva, di materiali cartacei a testo completo, accordi con editori per stipulare licenze nazionali per l'accesso a periodici elettronici, realizzazione di profili utente per l'accesso a basi di dati distribuite e - sullo sfondo - l'idea di coinvolgere le biblioteche danesi in un circuito editoriale alternativo tutto da costruire avente lo scopo di diffondere i risultati della ricerca condotta all'interno del paese.
Un libro breve (80 pagine in italiano e altrettante del testo inglese originale) ma denso di spunti e suggerimenti, valido sia per il panorama generale fornito sia per la rilevanza di singoli aspetti dei vari progetti.
Paolo Gardois
Biblioteca del Dipartimento di scienze pediatriche e dell'adolescenza, Università di Torino