Il testo nasce dalla collaborazione del gruppo di lavoro Biblioteche per ragazzi dell'AIB lombarda con la Regione Lombardia e le Province di Brescia, Milano e Varese nell'intento di operare concretamente per l'elaborazione di linee guida per la gestione e l'organizzazione delle biblioteche per l'infanzia e l'adolescenza.
Dalla consapevolezza, rilevata nel confronto apertosi in un seminario del 1996 tenuto a Varese-Brescia, della mancanza di riferimenti precisi e autorevoli sul tema, nella realtà italiana, i contributi presentati nel testo si delineano come tentativo di risposta e riflessione sugli aspetti essenziali relativi alla costruzione e alla gestione delle risorse informative e documentarie rivolte alla fascia d'età infantile e giovanile.
I riferimenti principali, sia come termine di paragone rispetto all'analisi dell'esistente, sia come proiezione rispetto a futuri modelli, si ispirano alle Linee guida per le biblioteche per ragazzi dell'IFLA del 1991 e al Manifesto Unesco sulle biblioteche pubbliche del 1994, dai quali emerge l'importanza di fornire un servizio adeguato alle esigenze di un pubblico di diverse età, affinché le biblioteche pubbliche per bambini e ragazzi possano collocarsi efficacemente all'interno di scenari culturali funzionali a una educazione nella società dell'informazione.
Dal contributo di apertura di Miranda Sacchi e Annalisa Bemporad si delinea la funzione ideale delle sezioni per ragazzi, sostanzialmente intese come centri informativi e formativi, le quali, attraverso la proposta di strumenti organizzati e offerti in modo facilitato all'utenza, rispondano alle molteplici esigenze di un pubblico in continuo movimento ed evoluzione nella complessità dei quadri di riferimento sociali e culturali.
Si afferma la necessità di costruire servizi che tengano conto della reticolarità delle relazioni esistenti tra la biblioteca pubblica e il territorio a partire dalle famiglie, fino alla scuola e alle associazioni a sfondo culturale e di aggregazione e, poiché il mondo della comunicazione si presenta in continua evoluzione, dalle linee emerse nei diversi saggi pare più sensato porsi interrogativi rispetto al possibile miglioramento della qualità dei documenti e delle modalità di accesso piuttosto che solamente sulla quantità da acquisire in dotazione.
Da tale premessa si articolano i successivi interventi tesi a trattare alcune questioni fondamentali per l'ottimizzazione dell'organizzazione e della gestione del patrimonio librario e multimediale. In particolare, i suggerimenti insistono in merito alla pianificazione e alla misurazione delle raccolte, alla costruzione e allo sviluppo delle stesse e alla loro organizzazione, ai servizi d'informazione e alle iniziative di promozione, ai criteri di revisione e di scarto del materiale ed, infine, al rapporto tra lettura e multimedialità.
I contributi intendono fornire una guida concreta attraverso indicazioni di utilità pratica nella gestione delle risorse a partire dai criteri generali, espressi per primo da Giancarlo Migliorati, attraverso i quali si può procedere alla pianificazione dell'incremento e dell'utilizzo delle raccolte.
Vengono riportati alcuni elementi fondamentali utili al personale di biblioteca per procedere con rigore in merito alla definizione degli obiettivi, alla strategia per la costruzione di tutti gli strumenti organizzativi (definizione del budget, dei tempi, impiego di risorse umane, modalità di acquisto) e al monitoraggio continuo o periodico sulla quantità e sulla qualità della frequenza dell'utenza.
Appare infatti interessante, sempre nel saggio citato, la riaffermazione di uno degli obiettivi principali, peraltro riportato nelle già citate Linee guida dell'IFLA, che consiste non tanto nel semplice potenziamento del patrimonio (previsto secondo standard ispirati con flessibilità ai riferimenti internazionali), ma nell'incremento del suo utilizzo.
A questo concetto si collega il secondo saggio di Fernanda Monfredini sulla costruzione e lo sviluppo delle raccolte, possibile, in maniera funzionale, soltanto a partire da una reale conoscenza dell'offerta e dei bisogni, attraverso l'attento operato dello specialista di biblioteca per bambini e ragazzi. Da questo enunciato segue una serie di indicazioni pratiche sui criteri di selezione e valutazione dei materiali nonché sulle procedure amministrative e sulle norme di cui tenere conto in fase di acquisto. Vengono forniti, in coda, i titoli di alcuni strumenti informativi per la selezione dei libri per ragazzi e bambini, utili a procedere all'acquisizione di informazioni continuamente aggiornate per l'incremento e il mantenimento del patrimonio.
Nella positività della proposta si rilevano, tuttavia, alcune imprecisioni, dovute alla segnalazione di strumenti attualmente non più in circolazione, come alcune riviste attualmente cessate: «Il grillo parlante: bollettino della Sezione italiana IBBY», Padova, trimestrale; «Huck Finn e gli altri: libri per ragazzi», Ferrara, semestrale; «Schedario: periodico quadrimestrale di letteratura giovanile», Grassina (FI), Le Monnier; «Segnalibro nuovo: annuario di documentazione sulla letteratura giovanile per bibliotecari e docenti», Firenze, Biblioteca di documentazione pedagogica.
Sulla funzione specifica del bibliotecario riguardo al suo rapporto con l'utenza giovanile, la quale, senza dubbio, rispetto al pubblico dei frequentatori adulti presenta richieste diversificate e particolari, insistono anche alcuni saggi successivi, come quello di Irina Gerosa sui servizi d'informazione e sulle attività di promozione della lettura in biblioteca. In particolare, l'autrice si sofferma su alcuni compiti del bibliotecario che assumono rilevanza nell'azione formativa del giovane utente riguardo alla guida alla scelta che può essere realizzata soltanto attraverso la conoscenza diretta dei testi da proporre o di cui poter essere riferimento per l'orientamento.
Alcuni argomenti, nel presente lavoro solo accennati, avrebbero potuto essere sviluppati in paragrafi di sicuro interesse come, ad esempio, una più puntuale definizione della particolarità del servizio di reference per il giovane lettore, la cui organizzazione costituisce un fondamentale punto di riferimento nella fruizione del servizio e nell'incremento della motivazione e della competenza nella lettura.
Altro punto sul quale sarebbe stato interessante approfondire la trattazione è la problematica, ancora aperta e in evoluzione, della ricerca in biblioteca relativamente sia alla metodologia, alle attività propedeutiche e funzionali alla costruzione di tale abilità e, infine, all'individuazione di quale rete creare, non solo documentaria, ma di continuità formativa con l'istituzione scolastica in merito alla capacità di lettura, intesa nel senso più ampio e profondo del termine.
Buone risposte, invece, si trovano in merito alle iniziative di promozione della lettura, laddove l'intervento dello specialista viene concepito come azione selettiva e competente nella scelta, al fine di creare quel giusto equilibrio tra il bisogno di pubblicità e visibilità delle iniziative all'esterno e la ricerca, comunque, di qualità delle stesse, per favorire lo sviluppo del piacere di leggere e una educazione al senso critico.
A tale proposito, nell'ultimo saggio di Giovanna Malgaroli sul rapporto tra lettura e multimedialità, viene ampliata la questione della promozione, interpretata dall'autrice anche come necessità da sviluppare su questo fronte per favorire una reale formazione non solo alla lettura in generale, ma "alle letture" intese sia come diverse modalità (strumentale, edonistica, colta, conoscitiva), sia come conoscenza e interpretazione dei diversi codici espressivi, e quindi delle diverse forme di comunicazione.
Da ciò deriva la considerazione del bisogno di operare anche e, soprattutto, sul piano della diffusione dell'uso delle tecnologie informatica, multimediale e telematica attraverso l'adeguamento delle dotazioni, comprendendo la molteplicità dei media di supporto dell'informazione da mettere a disposizione per un effettivo miglioramento del servizio. Su questo aspetto vi sono riferimenti specifici, utilizzabili come guida operativa per i bibliotecari, sulla qualità e la diversa tipologia del materiale da acquisire in dotazione utilizzando criteri ragionati per la selezione, la collocazione, la catalogazione e il prestito.
Un paragrafo specifico viene interamente dedicato all'uso di Internet in biblioteca da parte dell'utenza giovanile, non avendo la pretesa di dare risposte, ma aprendo, come ultima proposta, una serie di interrogativi, non solo di natura strettamente tecnica e gestionale, ma particolarmente legati all'aspetto formativo in merito alla problematica, attualissima, della censura e della creazione di possibili percorsi educativi mirati alla creazione di consapevolezza e responsabilità nell'utilizzo di tale strumento.
Complessivamente dalla panoramica delle tematiche presentate rispetto alle tante questioni, ancora da definire chiaramente nella realtà italiana, il testo può rappresentare un valido input di partenza relativamente ai criteri organizzativi e gestionali, mirati a un buon funzionamento su scala nazionale delle biblioteche o sezioni per ragazzi. Al lettore si offrono numerosi spunti per approfondire e rendere sistematiche alcune osservazioni e riflessioni sul piano pratico.
Marina De Rossi
Università di Padova