La biblioteca digitale: definizioni, ingredienti e problematiche

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Riccardo Ridi

Abstract

Il concetto di biblioteca digitale non va confuso con quelli, correlati ma distinti, di biblioteca virtuale e di biblioteca ibrida. La biblioteca digitale costituisce, piuttosto, il caso limite della biblioteca ibrida in cui documenti analogici e servizi manuali siano ridotti a zero. Fra i documenti della biblioteca digitale occorre distinguere fra la collezione digitale primaria, costituita da documenti che sono stati pubblicati originariamente in formato elettronico e la collezione digitale secondaria, costituita dalle digitalizzazioni di originali analogici effettuate successivamente.
Gli ingredienti di ogni biblioteca digitale sono da una parte le sue raccolte documentarie e dall'altra i servizi che essa rende ai propri utenti. Fra le principali tipologie di documenti si ricordano gli e-journal, gli e-book, gli open archive, le banche dati e gli opac. Di ciascuna tipologia si forniscono le principali caratteristiche e si illustrano le problematiche attualmente sul campo. In particolare, relativamente agli opac, si affronta la questione di come inserirvi la descrizione delle RER (risorse elettroniche remote) e delle REL (risorse elettroniche locali) possedute o selezionate dalla biblioteca. Allo stesso modo vengono trattati i principali servizi della biblioteca digitale: virtual reference service, print on demand, document delivery, acquisizioni, prestito, segnaletica, marketing, electronic reserve, data mining, individuazione di plagi, disseminazione selettiva delle informazioni e dei documenti, misurazione dell'uso della collezione, aggregazione degli utenti.
Fra le questioni aperte connesse alle biblioteche digitali vengono individuate come particolarmente cruciali e quindi approfondite quelle relative all'accesso, alla conservazione e preservazione, alla standardizzazione, all'interoperabilità, alla cooperazione, alla valutazione, alle interfacce e alle modalità di ricerca, al copyright, alla privacy e ai metadati, sia descrittivi e semantici che amministrativi e gestionali.
L'esplosione quantitativa e qualitativa delle fonti informative digitali rende indispensabile potenziare gli strumenti, concettuali e tecnologici, necessari per amalgamare e utilizzare al meglio i numerosi ingredienti della biblioteca digitale. Fra tali strumenti sono particolarmente degni di nota il "web semantico" e i software per il "reference linking". Ma una integrazione ancora maggiore potrebbe scaturire da una più razionale divisione dei compiti fra open archive, e-journal, banche dati bibliografiche e biblioteche digitali, proposta dall'autore come un possibile scenario per il futuro.
Conclude l'articolo una ricca bibliografia (300 item in italiano e in inglese, metà dei quali disponibili gratuitamente via web) concentrata soprattutto sugli anni dal 1999 al 2004 e parzialmente commentata.


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