C'è posto per i libri scolastici nelle nostre biblioteche? Il contributo della Bibliografia nazionale italiana

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Anna Lucarelli
Stefania Pratesi

Abstract

Dopo una pausa durata molti anni, la Bibliografia nazionale italiana (BNI) ha ripreso la descrizione corrente dei manuali per la scuola superiore, allineando così la sua prassi a quella di altre bibliografie nazionali europee e recuperando il controllo bibliografico su una famiglia editoriale trascurata nel nostro panorama informativo. Negli ultimi anni l'editoria scolastica ha subito molte innovazioni, legate non solo a nuovi assetti normativi, ma anche a tipologie di libri tipograficamente rinnovati, corredati di supporti multimediali, sempre meno legati all'insegnamento di una specifica disciplina in una determinata scuola ma passibili di una fruibilità trasversale, secondo indirizzi scolastici variegati. Per la gestione di questo materiale, sono state affrontate varie questioni:

  • sul piano del controllo bibliografico: per la Bibliografia nazionale italiana è stata predisposta una serie separata, indicata dalla sigla D (Didattica) da cui però è al momento esclusa la "parascolastica";
  • sul piano delle scelte catalografiche, sia descrittive che semantiche;
  • sul piano dei rapporti con SBN in merito alla possibilità di scelte condivise ed eventuali catture di record già presenti;
  • sul piano dell'utenza e dei destinatari del nuovo prodotto.
Non si deve escludere che intorno a questo segmento di prodotti editoriali si possano impostare forme di intesa con realtà contigue, lavori comuni con altre biblioteche o istituti di documentazione, con lo scopo di dare visibilità a un segmento di editoria italiana a lungo trascurata.

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