RECENSIONI E SEGNALAZIONI


Lorenzo Baldacchini. Il libro antico. Nuova edizione aggiornata. Roma: Carocci editore, 2001. 173 p. (Beni culturali; 23). ISBN 88-430-1818-3. Eur 18,59.

A distanza di diciannove anni dall'uscita nella collana “Aggiornamenti” della casa editrice La nuova Italia scientifica Lorenzo Baldacchini ripropone, col medesimo titolo, un'edizione rinnovata e aggiornata de Il libro antico presso l'editore Carocci nella collana “Beni culturali”, i cui volumi sono sovente adottati nei corsi universitari o compulsati dagli aspiranti operatori delle diverse discipline attinenti alla nozione di bene culturale latamente intesa.

Il periodo intercorso tra le due edizioni coincide nel nostro paese con la pubblicazione di numerosi cataloghi e di vari saggi sul libro antico a stampa e con un'accresciuta attenzione per i fondi antichi diffusamente presenti e variamente sedimentati nelle biblioteche, innescata in gran parte dall'attiva partecipazione al censimento delle edizioni italiane del XVI secolo (a cui Baldacchini ha atteso alacremente per alcuni anni presso il Laboratorio di bibliografia retrospettiva dell'ICCU). Se si aggiunge che l'autore ha nel frattempo maturato altre importanti esperienze professionali, quali la direzione della Biblioteca Malatestiana di Cesena e l'insegnamento di Bibliologia e biblioteconomia nell'ambito della Facoltà di Conservazione dei beni culturali dell'Università di Bologna, non può sorprendere che la recente edizione presenti sotto una nuova luce anche le medesime tematiche trattate in quella del 1982.

Da un canto, oltre al cospicuo aggiornamento bibliografico, balza all'occhio l'aggiunta di un nuovo capitolo intitolato Il consumo: lettori, biblioteche, librai che sinteticamente propone alla riflessione critica alcune questioni centrali - relative alla presentazione dei testi, alle pratiche della lettura, alla conoscenza della rete distributiva e all'esame delle tracce di consumo dei libri - tuttora non sufficientemente indagate nella letteratura professionale italiana. A tal proposito Baldacchini lamenta «la mancanza in Italia di una storia delle biblioteche paragonabile a quelle realizzate o in corso di realizzazione in altri paesi». Anche se è generalmente acquisito il superamento della separatezza tra storia del libro e storia della lettura, non si può non condividere la constatazione che resta ancora molta strada da percorrere per individuare le diverse categorie di lettori correlate sia ai vari generi sia alle differenti forme in cui i testi sono presentati dagli editori.

Il primo capitolo, dedicato alla produzione, si arricchisce altresì di un paragrafo iniziale Dal manoscritto alla stampa in cui si evidenzia quale aspetto rilevante per l'affermazione della nuova invenzione la notevole differenza del prezzo tra manoscritti e incunaboli e conseguentemente si indica come percorso privilegiato di ricerca per comprendere “la nuova geografia del libro” lo scavo di un fenomeno agli albori: la politica editoriale, «quella capacità cioè di scegliere cosa stampare, come stampare, quando stampare e per chi stampare, in una realtà nella quale non è più la qualità, ma il prezzo a determinare la vittoria sulla concorrenza».

D'altro canto non figura più l'appendice che conteneva le regole per il rilevamento dell'impronta e la proposta di appendice RICA per la descrizione del libro antico, il cui uso era suggerito nella prima edizione per i cataloghi generali; nella nuova edizione si consiglia invece l'adozione della Guida alla catalogazione in SBN: Libro antico, pubblicata nel 1995 dall'ICCU. Sempre nel capitolo dedicato alla descrizione, oltre a un accenno alla seconda edizione dell'ISBD(A) del 1991 e al rapporto Functional requirements for bibliographic records edito dall'IFLA nel 1998, appare un nuovo paragrafo sul libro antico nel Web, una delle principali novità che si registra negli anni Novanta del secolo scorso.

Nel paragrafo Libri antichi e computer meritava, a mio parere, di essere segnalato anche il progetto promosso dal Consortium of European Research Libraries di creare una base dati dei libri prodotti nel periodo della stampa manuale (fino al 1830); la base dati Hand Press Book comprende attualmente più di un milione di record provenienti da una decina di paesi, con sviluppi interessanti che vedono la partecipazione della Russia e di altri paesi dell'Est.

Quantunque l'immagine del conservatore dei fondi antichi munito soltanto della matita sia ancora diffusa, non vi è dubbio che l'universo bibliotecario del libro antico stia mutando fisionomia, anche grazie al crescente impiego delle tecnologie informatiche, telematiche e digitali. Sempre più sovente (basti scorrere la lista AIB-CUR) compaiono avvisi di ricerca di catalogatori esperti nelle procedure SBN(A) per progetti di recupero del retrospettivo, che resta indubbiamente uno dei compiti primari da affrontare per offrire uno straordinario contributo alla costruzione dell'Europa dal punto di vista culturale. Le basi dati relative ai libri antichi si vanno gradualmente arricchendo delle immagini digitali (ad esempio dei frontespizi o delle marche) che forniscono un aiuto prezioso e immediato a fasce di utenza differenziate, dal bibliografo allo studente universitario, dal filologo al bibliotecario alle prese con i problemi complessi di identificazione dell'insieme a cui appartiene l'esemplare che ha tra le mani.

Procedendo nel confronto tra le due edizioni si può affermare che in generale la nuova edizione dedica una maggiore attenzione agli aspetti economici della produzione del libro a stampa e all'organizzazione del lavoro, facendo tesoro dei recenti studi e in particolare della pubblicazione curata da Conor Fahy del manuale per tipografi redatto nel 1789 dal compositore parmense Zefirino Campanini (Istruzioni pratiche ad un novello capo-stampa o sia Regolamento per la direzione di una tipografica officina). La comprensione degli aspetti tecnici della lavorazione della carta e del lavoro tipografico è facilitata tramite il corredo di varie illustrazioni, particolarmente utili per chi si avvia allo studio del libro antico.

Tra i destinatari possibili del suo lavoro Baldacchini individua proprio gli studenti dei corsi di laurea in Conservazione dei beni culturali, ben più numerosi ora rispetto a vent'anni fa; nel soffermarmi sugli aggiornamenti introdotti, ritengo tuttavia di aver offerto alcuni motivi validi per compulsare la nuova edizione anche ai bibliotecari che hanno letto a suo tempo la prima.

Rosaria Campioni
Soprintendenza per i beni librari e documentari della Regione Emilia-Romagna