H&T: programmi per il presente
di Stefano Minardi e Andrea Tacconi

H&T è un'azienda giovane, perciò ancora non molto nota. Ciò che maggiormente ci caratterizza è che la nostra non è un'azienda del commercio ma una vera software house, cioè realizza in proprio i prodotti che distribuisce. Il nostro intervento non è limitato all'assemblaggio di componenti o allo sfruttamento, più o meno ingegnoso, di risorse esterne. Molto spesso noi realizziamo anche il software di base dei nostri prodotti e se necessario interveniamo anche sull'hardware. In questo modo riusciamo a mantenerci indipendenti da scelte e condizionamenti di altre società produttrici sia di software che di hardware e sviluppiamo un know-how cumulativo. Dal punto di vista dei nostri clienti questo si traduce in maggiori garanzie sullo sviluppo e la manutenzione dei nostri prodotti.

Inizialmente H&T si era proposta come un'azienda di soluzioni estreme: il nostro motto avrebbe potuto essere "Dove gli altri si fermano, noi proseguiamo". Oggi stiamo riversando su un mercato più vasto, nella forma di una serie di "pacchetti" per personal computer, le esperienze degli ultimi anni nei settori del trattamento delle immagini, dell'information retrieval e della condivisione in rete di risorse.

Nihil computandum a nobis alienum putamus

Il nostro motto vuole alludere, con buona pace di Terenzio, alla doppia anima di H&T, composta da "creativi" e tecnici, filosofi e ingegneri che collaborano e si sfidano. Il senso è dunque questo: noi ci impegnamo a trovare sempre una soluzione che non sia solo digeribile da un computer ma anche da chi dovrà usarlo. H&T non crede ciecamente negli strumenti della tecnologia. È chiaro che devono essere questi strumenti a piegarsi alle necessità degli uomini e non viceversa. Perciò quando realizziamo un programma, pensiamo prima di tutto a chi dovrà usarlo e non diamo per scontato niente: non partiamo, cioè, da strumenti esistenti, ma analizziamo prima di tutto il problema e, se necessario, ci inventiamo gli strumenti. Nel nostro motto c'è un po' di narcisismo. Per noi il software è prima di tutto una passione e una sfida: siamo lungi dall'avere la pietra filosofale dell'informatica, ma siamo pronti a scommettere sulle nostre capacità.

Make or buy?

La nostra tendenza a preferire lo sviluppo degli strumenti alla loro acquisizione da terze parti può apparire poco economica. Ovviamente i costi interni per lo sviluppo di software di base sono certamente maggiori di quelli per l'acquisto di ciò che si trova, anche se con qualche limitazione, sul mercato. Ma le cose si fanno meno certe se consideriamo i costi di acquisizione e mantenimento del know-how, per non parlare delle ricadute sul cliente in termini di licenze e manutenzione. Ovviamente anche noi evitiamo di scoprire l'acqua calda e sfruttiamo al meglio gli strumenti disponibili, ma avendo il controllo completo di ogni fase di lavorazione possiamo riutilizzare grandi quantità di codice, con la conseguenza che l'ammortamento dei costi non viene più calcolato sui potenziali acquirenti di un singolo prodotto.

Questo non è tuttavia sufficiente se si vuole produrre software di qualità a costi veramente molto bassi. La nostra azienda, per quanto piccola, ha adottato un sistema nel quale chi si occupa della produzione di strumenti rivolti all'utente finale è il severo cliente di chi invece realizza prevalentemente software di base, in modo che lo sviluppo sia costante e ordinato. Grazie soprattutto a questa impostazione è stato possibile ridurre drasticamente i costi all'utente finale e aumentare nel contempo la qualità dei prodotti.

Software per le biblioteche

Quasi tutti i membri di H&T hanno iniziato la loro attività professionale proprio operando sulle biblioteche. Individualmente - prima della costituzione di H&T - abbiamo partecipato a molte delle prime iniziative private e pubbliche per l'informatizzazione dei beni culturali. Queste esperienze ci hanno insegnato molto, soprattutto ci hanno fatto capire che una buona idea resta tale se non si posseggono tutti gli strumenti per realizzarla.

H&T deve la sua nascita proprio a questo: per fare il software a modo nostro dovevamo possedere gli strumenti di produzione. Dopo la costituzione di H&T, nel 1992, abbiamo continuato ad occuparci anche delle problematiche del settore. Ma una buona parte delle nostre risorse è stata rivolta alla realizzazione di prodotti più idonei ad un mercato vasto e prima di uscire allo scoperto abbiamo voluto che i programmi restassero a lungo in fase di test. Adesso stiamo finalmente orientandoci a mercati prevalentemente verticali con prodotti particolari, come Fish, il software di rete per CD-ROM. Questa tendenza sarà enfatizzata nei prossimi mesi.

La nostra azienda non è orientata esclusivamente ad un mercato, tuttavia abbiamo due prodotti pensati per le biblioteche: Zetesis, un sistema di retrieval molto flessibile e potente che permette il caricamento da altre banche dati sprovviste di un OPAC - una versione ridotta di Zetesis viene utilizzata per la distribuzione della BNI su floppy disk (Progetto EDIFICARE) - e Phoenix, un sistema di archiviazione di immagini pensato come una fotocopiatrice intelligente, veloce e facile da usare. Stiamo pensando di allargare la nostra offerta con altri prodotti, sempre mantenendo una forte interoperabilità.

Zetesis 3.1

Il software utilizzato per la realizzazione di questo numero zero di "BIB" è una nuova versione di Zetesis. In effetti era nostra intenzione presentare la versione 3.1 in occasione del Congresso AIB, ma, anche se il numero del "Bollettino" che state leggendo uscirà nello stesso periodo, ovviamente i tempi di stampa e distribuzione hanno richiesto che il floppy disk fosse terminato a settembre. Ci siamo quindi sottoposti ad un tour de force non indifferente per mettere in campo la versione 3.1 con alcuni mesi di anticipo. Ciò non significa che la versione utilizzata per "BIB" sia una beta-release, ma piuttosto una versione ad hoc: in altri termini, non sarà compatibile con la release ufficiale di Zetesis, ma presenta quasi tutte le caratteristiche del prodotto definitivo ("quasi" perché alcune sono state intenzionalmente rimosse).

Chiunque abbia dimestichezza con le precedenti versioni di Zetesis - la 3.0 attualmente impiegata come sistema di retrieval e gestione del prestito e la 2.1 utilizzata per la distribuzione del floppy disk della BNI - noterà non poche differenze, non solo nel look ma anche nelle funzioni, alcune nuove, altre modificate.

I cambiamenti più radicali sono comunque i meno visibili per l'utente. I più rilevanti sono, in breve, i seguenti:

- A partire da questa versione Zetesis dispone di un data-dictionary che rende la base dati completamente indipendente dall'applicazione. Questo significa che chiunque possegga una copia del programma sarà in grado di accedere ai dati - incluso il layout - di una base realizzata con Zetesis (ovviamente il proprietario dei dati può limitarne l'accesso o assoggettarlo a una password). Il data-dictionary è completamente modellabile, quindi ogni biblioteca non solo può modificare il layout, i messaggi, gli help, ecc., ma può anche strutturare la base dati.

- Le versioni precedenti consentivano l'uso in rete solo in modalità file-server. La versione 3.1 include due nuovi moduli che consentono anche l'approccio client-server, sia in rete che via modem. Questo significa che un utente in possesso della nuova versione può connettersi ad una qualsiasi base attraverso una normale linea telefonica senza tuttavia subire i tempi di risposta dell'emulazione di terminale (specialmente nella versione Windows).

- Una migliore gestione della memoria e del codice hanno consentito una minore occupazione di RAM convenzionale senza perdita di prestazioni. Se il computer dispone di memoria XMS o EMS questa può essere utilizzata per rendere le operazioni ancora più veloci. Non verrà più mantenuta una versione specifica per CD-ROM, dal momento che tutte le ottimizzazioni sono state riportate nel prodotto di base.

- La versione 3.1 è disponibile anche per Windows 95 (oltre che per DOS e Windows 3.1). La versione per Windows-NT non verrà rilasciata prima dell'uscita della release 4.0, che segue un percorso parallelo alla serie 3.x, essendo un prodotto con caratteristiche molto diverse.

Richieste, critiche e suggerimenti sono graditi, specialmente se inviati alla mailbox mc2152@mclink.it.

L'installazione

Il programma richiede un PC dotato di un processore 80286, 512KB di memoria principale (almeno 400 KB liberi), scheda video VGA, disco rigido con almeno 2,5 MB liberi, lettore di floppy disk da 1,44MB 3,5" (solo per l'installazione) e una versione di MS-DOS 3.3 o successiva.

Per installare "BIB" è sufficiente inserire il dischetto nel lettore (p. es. A:) e digitare dalla linea di comando del DOS:

A:INSTALLA

seguito dal testo (se il lettore è B: l'instruzione dev'essere modificata conseguentemente).

Se l'installazione avviene su un disco di rete, si deve verificare che l'utente abbia i privilegi anche per la scrittura nella directory di installazione (Zetesis crea alcuni file durante l'esecuzione).

I file sul dischetto di installazione sono in formato compresso, quindi non è possibile eseguire un'installazione manuale. Inoltre, non è possibile spostare i file di Zetesis in una directory diversa o rinominare quella creata in sede in installazione. Per spostare Zetesis in una directory diversa è necessario rimuovere la copia installata e installarlo nuovamente specificando il percorso desiderato.

L'uso del programma è piuttosto intuitivo, almeno per le funzioni di base. I tasti più importanti sono sempre evidenziati nell'ultima riga di schermo. L'uso minimale del programma richiede solo i tasti direzionali, (selezione) e (torna alla finestra precedente). Per qualsiasi dubbio è comunque sufficiente premere per attivare l'help.

Se si possiede un mouse e il driver è installato, questo viene riconosciuto automaticamente. Il comportamento è simile a quello che si ha in Windows.


H&T, via dei Della Robbia 82, 50132 Firenze, tel. 055-5001697, fax 5001458, e-mail mc2152@mclink.it.