RECENSIONI E SEGNALAZIONI


The reach of print: making, selling and using books, edited by Peter Isaac and Barry McKay.  Winchester: St. Paul's Bibliographies; New Castle: Oak Knoll Press, 1998.  228 p.  ISBN 1-873040-51-2; 1-884718-60-4.  £ 39.95.

Questo libro è una raccolta di studi sulla nascita e diffusione della stampa nella provincia inglese, ispirato dagli atti dei convegni annuali sul mercato librario. Il testo ne affronta tutti i vari aspetti nell'ambito di un più completo sviluppo che si articola su più campi - economico, sociale, pedagogico, culturale - e cerca di creare le basi per rispondere ad alcune domande e per ulteriori approfondimenti.

Nell'arco di due secoli (dal Settecento ai primi del Novecento) l'editoria prende piede nel Regno Unito, con profonde differenze tra città e provincia. Queste ultime, lontane da un vero e proprio sviluppo culturale, cercano con ogni mezzo di attivare un discreto mercato. Agli inizi delle loro attività, i librai di provincia, soprattutto a fine Ottocento e nel primo Novecento, si vedono costretti ad incentivare il loro commercio con la vendita di articoli di cartoleria, medicinali o assicurazioni. Talvolta gli stessi medicinali vengono dati insieme al giornale, creando strette collaborazioni tra editori e medici.

È impossibile, però, fare un discorso globale perché ogni singola provincia ha una diversa realtà. In una regione essenzialmente rurale come l'High Weald i due maggiori tipografi, Jasper Sprange e John Blake, non hanno vita facile. Analizzando le loro commissioni si nota che il loro raggio d'azione non è poi cosi vasto e non si ha, perciò, la necessità di creare una testata principale: la loro produzione è formata in gran parte da piccoli giornali o libri scolastici. D'altronde la popolazione prevalentemente agricola, il cattivo stato delle strade, le industrie locali in declino non permettono al commercio librario di diffondersi.

L'articolo di Fiona A. Black analizza, invece, le differenze nella distribuzione, nei metodi e nella disponibilità dei libri tra la Scozia e le province canadesi. Ad accomunarli sono gli argomenti dei testi e la quantità dei prodotti. Molto spesso i libri giungono attraverso grossi carichi sulle navi e la notizia del loro arrivo viene data attraverso i giornali. Ma mentre in Scozia le notizie sulle nuove pubblicazioni si diffondono anche prima del loro arrivo materiale, in Canada, invece, solo dopo la spedizione. Questo a testimonianza della più vasta estensione del territorio canadese e del minor interesse.

Molto spesso le difficoltà di penetrazione in molti territori della provincia inglese vengono superate dall'ingegno di alcuni personaggi, come John Mychel, tipografo di Canterbury, che crea un giornale di larga tiratura inserendoci una molteplice varietà di eventi stranieri e locali, oltre a numerosi consigli per affrontare le difficoltà della vita quotidiana e le calamità naturali; il suo è il primo giornale pubblicato più di una volta la settimana. Oppure John Weatherley, libraio delle classi lavoratrici di Manchester, il cui manoscritto, depositato nella biblioteca di Chetham, viene letto con attenzione per gli spunti sulle attività lavorative e come guida per coloro che seguiranno la sua strada; fornisce notizie circa i costumi e le relazioni tra librai e spiega la loro organizzazione. La sua attività diviene ben presto redditizia grazie alla vendita per strada e allo sviluppo dei suoi negozi ambulanti. Di solito acquista i suoi libri dalle aste pubbliche (soprattutto quelli di seconda mano) e molto raramente riesce ad averli direttamente dall'autore. E in questo piccolo elenco di grandi figure non si può tralasciare Benjamin Maund, che alla fine della sua carriera riceve gli omaggi addirittura del re di Prussia Federico Guglielmo. Figura di spicco tra fine Ottocento e primi Novecento, riceve fama e onori per la pubblicazione del suo libro The botanic garden, quattro volumi che si avvalgono della collaborazione dei più grandi professori di Cambridge ed Edimburgo. Ma la sua attività non si limita alla stesura del trattato: crea una biblioteca circolante, vende articoli di cancelleria, materiali da disegno, medicinali per animali, spartiti per la musica, strumenti musicali.

La nascita della stampa è di grande aiuto anche per la letteratura religiosa. Studiando i testi di Wesley, fondatore di una setta metodista, si hanno numerose notizie sulla sua attività di oratore, sulle controversie con le altre religioni. Un discorso a parte va fatto per le biblioteche parrocchiali: esse contengono il più grande numero di testi di quel periodo e i cataloghi più completi delle opere che circolano in quegli anni. Nella biblioteca della cattedrale di Canterbury il fondatore, Henry Oxiden, è anche poeta e scrittore. I suoi testi vengono consultati dagli studenti e rappresentanti del clero.

Da segnalare, infine, le pagine di Barry Mckay sulla nascita e lo sviluppo delle immagini nei piccoli libri per bambini: primo segno di una civiltà che solo in quegli anni riceve le prime stimolazioni visive e cerca di adeguarsi alle nuove realtà.

Simona Piccinni
Biblioteca dell'Università cattolica del Sacro Cuore