RECENSIONI E SEGNALAZIONI

Christopher Kuner.  Internet für Juristen: Zugang, Recherche, Kommunikation, Sicherheit, Informationsquellen.  München: C.H. Beck, 1996.  215 p.  ISBN 3-406-41437-0.  DM 49.

Olivier Hance.  Internet e la legge.  Milano: McGraw-Hill, 1997.  XXXVIII, 397 p.  ISBN 88-386-3603-6.  L. 52.000.

Ecco due volumi dedicati al rapporto fra Internet e il diritto, apparentemente simili ma in realtà assai diversi per contenuto e per finalità, anzi, esemplari nel loro rappresentare i due aspetti della questione: utilizzo informativo ottimale della rete da parte del mondo giuridico in senso lato e impatto delle nuove tecnologie sulla gestione quotidiana del diritto stesso, fra contratti, copyright, responsabilità.

L'opera di Kuner, che lavora in un grande studio di avvocati a Francoforte, vuol essere uno strumento pratico e di semplice lettura per i giuristi che non hanno confidenza con Internet; presenta quindi immediatamente e con semplicità le caratteristiche del fenomeno nei suoi aspetti più conosciuti: storia, struttura, caratteristiche tecniche: l'intento pratico si deduce facilmente dall'accurata elencazione dei maggiori providers esistenti. La parte che l'autore definisce «comunicazione giuridica in Internet» spiega la funzione della posta elettronica e delle liste di discussione, cui viene dedicata una particolare cura, con un'elencazione di gruppi di diritto tedesco e di diritto straniero, fino ad arrivare alla presentazione del Web, dove l'autore fornisce esempi di homepages approntate da studi professionali in funzione pubblicitaria, cosa per altro non consentita dalla legge italiana. La freschezza dell'opera sta nel sapiente dosaggio di informazioni utili sia a chi già opera nel mondo del lavoro giuridico sia a chi ha interessi legati all'ambiente universitario come studioso o come bibliotecario: ai motori di ricerca si accompagnano risorse sul diritto tedesco e internazionale divise per argomento; accanto alle facoltà di giurisprudenza di tutta la Germania vengono illustrate altre istituzioni specializzate; gli OPAC delle biblioteche giuridiche più importanti sono elencati con la stessa accuratezza delle case editrici specializzate, dei partiti politici, dei länder e dei giornali d'opinione. Tutto ciò in funzione di una panoramica che dia il senso compiuto di una grande rivoluzione nel mondo dell'informazione. Dopo una breve parentesi dedicata alle riviste elettroniche, cui l'autore non sembra molto interessato, ampio risalto viene dato alle risorse statali europee (parlamenti, ministeri), in particolare a quelle francesi, visto il fitto scambio di progetti didattici e scientifici tra gli atenei delle due nazioni. L'Italia non è molto rappresentata (sono citati l'Autorità garante per la concorrenza, l'Istituto di documentazione giuridica del CNR e una risorsa sul diritto italiano gestita da un'università tedesca): piuttosto poco, ma ricordiamo che il volume è del 1996 e da allora molta strada è stata fatta nel campo informativo dalle istituzioni del nostro paese. Non manca un lungo elenco di corti d'appello e tribunali federali statunitensi, che se all'avvocato tedesco può servire per gestire cause internazionali, a noi italiani può insegnare l'importanza della trasparenza informativa e dell'immediatezza delle decisioni dei tribunali. L'opera si conclude con una lista di concetti del mondo Internet, che l'autore definisce «concetti importanti», una sintetica bibliografia e un ricco indice delle risorse informative. Semplicità e chiarezza caratterizzano quest'agile volume, utile anche per chi opera nelle biblioteche giuridiche italiane, dove tanti sono i legami storici con la realtà tedesca.

L'opera dell'avvocato canadese Hance, tradotta con molto successo in varie lingue, si propone come obiettivo principale la risposta a una domanda non banale: «A cosa serve Internet?». Dopo una premessa obbligatoria sulle caratteristiche tecniche del fenomeno (e-mail, WWW, Telnet, FTP, Gopher, mailing lists), l'autore affronta il problema assai pratico dell'utilità di Internet nella gestione degli affari, nelle transazioni commerciali, nell'utilizzo aziendale e industriale. Da qui sorge la conseguenza naturale di implicazioni legali; infatti, l'azienda che utilizza Internet deve essere informata sulla sicurezza, sui rischi e sulle responsabilità che ne derivano. Il "diritto di Internet" si presenta più complesso di quanto un normale utilizzatore della rete possa pensare: diritti e doveri dei providers, diritto d'autore, diritti dell'utente, libertà d'espressione, tutela della privacy, pubblicità più o meno ingannevole, stipulazione di contratti, pagamenti, firma elettronica e crittografia, le varie responsabilità, la prova dei contratti sottoscritti. Tutti aspetti evidentemente non trascurabili nell'ambito del diritto, che Hance analizza sinteticamente ma con rara efficacia, senza trascurare un'analisi comparativa fra i vari ordinamenti. Bene sostiene Guido Alpa nell'introduzione quando afferma che l'utilizzo di Internet comporta conseguenze che modificano i nostri codici di comportamento determinando altre situazioni giuridiche, che vanno affrontate non demolendo il patrimonio di norme storicamente elaborato dai vari Stati, ma riconducendo le nuove fattispecie a quelle già disciplinate dal corpus giuridico in vigore. L'obiettivo di elaborare un'opera che abbia valenza pratica è rafforzato da una vasta esemplificazione di contratti che si possono concludere tramite Internet o che riguardano l'utilizzo della rete, mentre l'accuratezza della bibliografia finale relativa a ogni capitolo è garanzia di un lavoro condotto con criteri scientifici.

Sonia Cavirani, Biblioteca della Scuola di specializzazione in diritto civile e dell'Istituto di diritto privato, Università di Camerino