RECENSIONI E SEGNALAZIONI

Who's who in special libraries 1996-1997.  Washington: Special Libraries Association, 1996.  386 p.  ISSN 0278-842X.  $ 65.

Il repertorio della Special Libraries Association è ormai un appuntamento annuale per chi desidera sapere chi si occupa di che cosa tra i colleghi di oltre oceano. Fin dalle prime pagine mette in risalto la complessità dell'organizzazione americana con un nutrito indice, sia delle pagine relative all'Associazione che delle pagine di pubblicità, dove possiamo trovare i nomi delle ditte che hanno a che fare con il mondo delle biblioteche, librai, commissionari, software houses, ecc.

Una prima lista di nomi ci fa conoscere i membri del Consiglio di amministrazione e le persone da contattare nella sede centrale della SLA: circa quaranta nomi, con altrettante funzioni e incarichi all'interno dell'Associazione, il loro titolo, telefono, indirizzo di posta elettronica, nonché il nome del superiore a cui fanno riferimento.

Le pagine successive spiegano l'organizzazione della SLA: ci sono 56 capitoli regionali (dall'Alabama al Wisconsin), 26 divisioni che rappresentano le aree di interesse o le diverse tecniche di trattamento dell'informazione (dalla pubblicità e marketing, alla chimica, ai bibliotecari militari, ai trasporti), 12 caucuses o gruppi informali di persone che condividono un interesse non rappresentato da altri capitoli, divisioni o commissioni (vedi bibliotecari/e gay o lesbiche, tematiche femminili, membri pensionati, baseball, ecc.).

Seguono alcuni ragguagli sulla vita dell'Associazione, sui codici usati nelle liste, su alcune statistiche di vita associativa (quanti iscritti per capitolo, per divisione, per caucus, per un totale di 14.493 iscritti!), i cenni storici che fanno capire perché l'Associazione sia un organismo così ben conosciuto (è nata nel 1909) e la professione bibliotecaria possieda una identità di ruolo così radicata nello spirito della gente.

A pagina 16 vengono riportati alcuni punti fermi della SLA: le finalità, le definizioni terminologiche di biblioteca speciale, di bibliotecario speciale e di ambiente, il piano strategico di sviluppo dal 1990 al 2005 (!), le priorità, gli articoli dello statuto. Seguono gli elenchi dei membri che hanno ricoperto o a tutt'oggi ricoprono cariche di ogni ordine e grado all'interno della Associazione.

Per la peculiarità del sistema tipicamente americano vorrei sottolineare la pagina dei ringraziamenti dedicati a chi ha contribuito finanziariamente alla vita della SLA; come in ogni associazione che si rispetti vi sono diverse fasce di contribuzione: donatori (100 $), contributori (250 $), finanziatori (500 $), mecenati (1,000 $), benefattori (5,000 $), benefattori super (10,000 $), che loro chiamano "a livello presidenziale". Un piccolo appunto: i grandi editori, quelli ricchi per intenderci, tipo AIP, Elsevier, APS, IOP, ecc., brillano per assenza.

Verso la metà del volume alcune pagine di colore verdino in cui sono elencati prodotti e servizi costituiscono una piccola guida specialistica per il bibliotecario-consumatore. Vista l'importanza e la tradizione consolidata di quest'Associazione, non possono mancare le pagine dedicate ai soci d'onore, nonché ai riconoscimenti alla carriera e alla professione. Completano il quadro gli elenchi dei listservers, delle homepages e dei gophers appartenenti alla SLA.

A pagina 97 iniziano finalmente le liste alfabetiche dei soci persona con tutte le informazioni utili a localizzarli in ambito lavorativo, seguite da ulteriori liste in cui i soci vengono elencati per divisione e per capitolo. Da pagina 345 a pagina 386 c'è il cosiddetto Business index, con i nomi dei soci persona divisi secondo l'ordine alfabetico degli enti, delle agenzie e delle ditte per cui lavorano. Tra le ultime pagine, segnalo quella dedicata al manifesto dell'Associazione, che invita a visitare il sito Web ed elenca tutto ciò che l'Associazione mette a disposizione dei propri soci, i vantaggi che questi avranno dalla partecipazione attiva, cosa riceveranno in cambio, quali i benefici professionali derivanti da tale scelta.

Il che dimostra ancora una volta che tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare, o meglio l'Oceano, e che un po' più di sano pragmatismo e di pubblicità di se stessa non potrebbe che giovare anche alla nostra Associazione, per diventare finalmente il punto di riferimento per la nostra identità professionale che auspichiamo da tanto tempo.

Simonetta Pasqualis, Biblioteca della Scuola internazionale superiore di studi avanzati, Trieste