[AIB] Associazione italiana biblioteche. Bollettino AIB 1997 n. 3 p. 383-384
RECENSIONI E SEGNALAZIONI

Information for management: a handbook, edited by James M. Matarazzo and Miriam A. Drake. Washington: Special Libraries Association, 1994. 196 p. ISBN 0-87111-427-5. $ 40.


La trasformazione del ruolo della biblioteca ci porta a considerare con estrema attenzione tutto quello che, in tema di capacità gestionali, accade nel mondo bibliotecario anglosassone. È a questo mondo infatti che, per convenzione comune, si attribuisce ormai un ruolo guida nei processi di modernizzazione di biblioteche, di centri e di servizi di documentazione e informazione.

Interesse e curiosità scientifica sono particolarmente forti nel caso in cui un'associazione professionale quale la Special Libraries Association americana pubblichi un manuale dedicato alla "informazione per il management", come è il caso del volume che qui si recensisce.

Nel manuale, preparato da autori in possesso di rilevanti esperienze professionali e operanti all'interno di aziende americane e multinazionali, vengono affrontate tematiche quali la strategicità dell'informazione; la sua rilevanza per i settori profit dell'economia; il ruolo di biblioteche e di altri servizi d'informazione; la posizione dei bibliotecari e degli altri specialisti dell'informazione; in definitiva, le concrete possibilità che si offrono ai bibliotecari collocati in contesti aziendali di svolgere ruoli non sussidiari ma determinanti per l'attività delle organizzazioni in cui operano. Da questo punto di vista, anche nello scenario americano, non sembra che le cose vadano per il meglio: nell'introduzione al volume, Miriam A. Drake, dean e direttore delle biblioteche del Georgia Institute of Technology (l'altro curatore è James M. Matarazzo, professore alla Graduate School of Library and Information Science del Simmons College di Boston), nota come molti bibliotecari abbiano notevoli difficoltà nell'"intercettare" i bisogni informativi dei propri utenti e/o clienti. Queste difficoltà si manifestano su diversi versanti (la ricerca d'informazione che i senior managers desiderebbero vedere ogni giorno alla propria scrivania; l'integrazione tra la gestione delle informazioni interne all'azienda e le informazioni raccolte dall'esterno; la capacità dei bibliotecari di trattare i diversi tipi d'informazione, bibliografica e di altro genere) e suggeriscono alla Drake l'idea di bibliotecari che "lavorano più spesso in azienda che per l'azienda".

In tal modo si aggrava la criticità della figura professionale del bibliotecario, criticità già elevata a causa di fattori oggettivi quali la compressione del budget e la tendenza a dare all'esterno, in outsourcing, servizi e funzioni aziendali.

Proporre alternative credibili a queste tendenze è il tema dominante dei saggi del volume che, pur partendo da angolazioni diverse, offrono analisi e soluzioni di profilo elevato, suscettibili di valorizzare le competenze dei bibliotecari, ponendo grande enfasi alle loro attitudini manageriali.

È quanto fanno J.M. Matarazzo, con un contributo di carattere più generale, Information management: a process review, L.B. Parris, Know your company and its business, J.A. Merry, How to talk to senior management dove, acutamente, l'autrice sottolinea l'importanza di un fattore estremamente critico: il "gap di credibilità" di cui, nonostante tutto, molti bibliotecari continuano a soffrire nei confronti del proprio management. Ciò impedisce loro di diventare, anche laddove le condizioni oggettive lo permetterebbero, veri e propri CIO's, chief information officers, specialisti e managers delle risorse informative. Dal punto di vista dei case studies veri e propri, rilevanti contributi si trovano nel saggio di J.L. Rich, Effective in information delivery, e M. Ertel, How to make information technology work for you. Entrambi i lavori sono estremamente interessanti, non solo per l'impianto concettuale che li sorregge e per il tipo di soluzioni proposte, ma anche per il contesto hi tech in cui operano le due autrici, rispettivamente la Lotus Corporation e la Apple.

Particolarmente significativo, infine, ci sembra il contributo di T.A. Brimsek, SLA's research program: key for the profession, che testimonia l'impegno istituzionale della Special Libraries Association nel promuovere la ricerca nelle discipline biblioteconomiche in funzione dello sviluppo della professione. In conclusione una rassegna quale quella contenuta in questo volume ci permette di misurare quanto grande sia ancora la distanza tra situazioni ottimali di valorizzazione dei bibliotecari e degli specialisti dell'informazione e la realtà effettiva. Ci consente, al tempo stesso, come professionisti operanti nello scenario italiano, di non sentirci totalmente lontani dalle linee di tendenza (e dalle difficoltà) che segnano lo sviluppo della professione.

Ferruccio Diozzi, Centro italiano ricerche aerospaziali, Capua


N.B. Sorry, no English abstract is available.
Copyright AIB 1997-10-27, ultimo aggiornamento 2000-01-20, a cura di Alberto Petrucciani
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