RECENSIONI E SEGNALAZIONI

School library reference services in the 90s: where we are, where we're heading, Carol Truett editor. New York: The Haworth Press, 1994. 199 p. ISBN 1-56024-673-1. $ 34.95.


Il volume raccoglie, distribuendola in tre sezioni, una serie di contributi di autori americani riguardanti i più recenti sviluppi dei servizi di reference delle biblioteche scolastiche, in considerazione dell'introduzione di nuove tecnologie e dell'utilizzazione di supporti informatici quali basi di dati su CD-ROM, videodischi e programmi ipermediali.

La biblioteca scolastica multimediale dovrebbe costituire parte integrante dell'educazione all'uso competente dell'informazione che si svolge nell'ambito del curriculum scolastico: l'informazione elettronica e la tecnologia audiovisiva hanno inciso in modo determinante sull'evoluzione dei modelli di insegnamento, sottolineando l'importanza di far acquisire agli studenti abilità di ricerca e uso di informazioni e di soluzione dei problemi.

Il riferimento fondamentale in ambito statunitense, più volte citato nel volume di cui si riferisce, è dato dalle linee guida per i programmi delle biblioteche scolastiche multimediali sviluppate nel testo pubblicato nel 1988 dall'American association of school librarians e dall'Association for educational communications and technology (Information power: guidelines for school library media programs, Chicago: AASL; Washington: AECT, 1988) e indirizzato non soltanto agli specialisti del settore ma soprattutto ad insegnanti e capi di istituto, nella convinzione che soltanto attraverso una loro attiva collaborazione possano essere sviluppati e implementati programmi tali da soddisfare i bisogni di educazione e istruzione della scuola.

La prima sezione del volume curato da Carol Truett, Outmoded reference teaching models, new models that work and changing roles for the media specialist, è specificamente dedicata all'esame e alla valutazione di modelli di insegnamento che intendono sviluppare il pensiero critico e le abilità di ricerca, attraverso un diverso apprendimento e l'utilizzazione delle tecniche di consultazione e di acquisizione di informazioni nell'ambito della biblioteca scolastica multimediale.

L'esigenza di modificare i tradizionali modelli di insegnamento è basata sulla rilevazione che soltanto una piccola parte delle abilità relative all'uso della biblioteca, apprese a livello di istruzione superiore, viene mantenuta nel successivo corso di studi, come riferisce il contributo di D.D. Kester.

Una risposta sembra venire dal modello di insegnamento basato sulle risorse (resource-based teaching) di cui riferisce il saggio di J.T. Ray, che si propone di integrare l'acquisizione di abilità di informazione e di ricerca nelle singole aree disciplinari del curriculum scolastico, coinvolgendo insegnanti e bibliotecari sia nel processo di identificazione degli obiettivi dell'apprendimento sia nella elaborazione e ricerca delle strategie di conseguimento di tali obiettivi.

Un insegnamento resource-based richiede che tutte le risorse di documentazione disponibili all'interno della scuola, e anche quelle accessibili all'esterno attraverso varie possibili reti di informazione, diventino risorse e strumenti di consultazione scolastica.

Il concetto sottostante a questa prospettiva è quello di linguaggio globale (whole language) che, in opposizione all'indirizzo comportamentista, lega la pratica didattica all'analisi del processo di apprendimento, approfondendo il ruolo del linguaggio nello sviluppo del pensiero e l'importanza del contesto sociale nel fornire gli stimoli per l'apprendimento stesso.

Il principale riferimento teorico è a Vygotsky e alla sua elaborazione dell'area di sviluppo prossimale, sulla quale si basa la pratica dell'individualizzazione degli scopi dell'apprendimento.

L'elaborazione di una forma costruttiva di apprendimento ha come conseguenza, a livello metodologico, che il momento della ricerca dell'informazione non può essere sviluppato separatamente da quello della sua acquisizione, strutturazione/organizzazione e comunicazione.

Come ricorda Gardner, "lo studente nella scuola [è] impegnato ad appropriarsi di modi nuovi, diversi e strategici di utilizzare le fonti di informazione a sua disposizione. Lo studente di successo è quello che impara a usare materiali per la ricerca, biblioteche, schede e files del computer, oltre che genitori colti, insegnanti, studenti più anziani e compagni di classe, fino a riuscire a far fronte a quei compiti della scuola che non siano del tutto trasparenti" (The unschooled mind: how children think and how schools should teach, New York: Basic Books, 1991; trad. it. Educare al comprendere: stereotipi infantili e apprendimento scolastico, Milano: Feltrinelli, 1993, p. 146).

Nel testo edito da Carol Truett vengono proposti alcuni modelli di ricerca, sviluppati nell'ambito di diverse discipline, che possono essere implementati da insegnanti e bibliotecari nel quadro dell'attività di un centro scolastico multimediale, nella piena consapevolezza della difficoltà di tradurre in pratica didattica le indicazioni teoriche della ricerca.

Una particolare attenzione viene rivolta, nei vari interventi, all'importanza e alla difficoltà di identificare in modo corretto e stimolante il bisogno informativo dello studente.

Si nota inoltre lo sforzo di dare una dimensione al lavoro di consultazione e ricerca di informazioni nell'area delle discipline scientifiche, laddove le materie letterarie e di studi sociali presentano una più consolidata tradizione di apprendimento condotto tramite lo svolgimento di ricerche su un argomento assegnato.

La seconda sezione, New technologies and school reference services, è dedicata all'apporto delle nuove tecnologie e al loro impatto sui servizi scolastici di reference, che ha determinato l'elaborazione di nuovi modelli di insegnamento e apprendimento.

In particolare, la tecnologia multimediale ha cambiato la forma del tradizionale report di ricerca degli studenti, sia dal punto di vista del processo e delle strategie di indagine sia da quello della forma dell'elaborato finale.

Secondo la ricerca presentata nel contributo di R.V. Small e S.M. Ferreira, gli studenti addestrati ad utilizzare risorse multimediali raggiungono risultati migliori nelle attività di ricerca, consultazione e acquisizione di informazioni, mentre gli studenti che utilizzano testi a stampa e strumenti di "navigazione" tradizionali sviluppano in maggior grado le abilità di estrarre e sintetizzare le informazioni raggiunte.

L'utilizzazione ottimale dei nuovi supporti multimediali deve essere studiata in funzione delle loro specifiche caratteristiche e delle esigenze degli utenti: è fondamentale valutare e verificare periodicamente le caratteristiche tecniche dei diversi prodotti, la loro diffusione e disponibilità sul mercato e, non ultimo, il loro costo.

Gli argomenti sviluppati in questa sezione e nella successiva, Evaluation of school library reference services: are new models and technology making a difference?, dedicata a un esame approfondito dei servizi offerti dai diversi tipi di software, fanno purtroppo constatare la diversa dimensione che l'elaborazione di queste tematiche presenta nel nostro paese.

In Italia le biblioteche scolastiche, benché presenti in modo quantitativamente significativo, raggiungono raramente degli standard qualitativi, per formazione e competenze del personale addetto e tipologia del materiale a stampa e audiovisivo raccolto, che consentano di intervenire in modo significativo nel dibattito contemporaneo.

Non mancano tuttavia elementi di apertura in direzione di una più organica utilizzazione delle biblioteche scolastiche: l'attenzione da parte del personale insegnante che chiede di essere informato sulle nuove tecnologie, la diversa consapevolezza delle potenzialità degli strumenti tecnologici da parte del settore bibliotecario e la pressione del mercato editoriale, che sta elaborando prodotti specificamente destinati alle scuole, rendono importante esaminare con particolare interesse le problematiche e le ricerche elaborate a livello internazionale.

Vera Marzi, Roma