Francesco Brugaletta.  Internet per i giuristi: la prima guida italiana alle informazioni giuridiche on line.  Napoli: Esselibri-Simone, 1998.  223 p. + floppy disk.  (Diritto & informatica; 41/5).  ISBN 88-244-1349-8.  L. 24.000.

Francesco Brugaletta è un magistrato amministrativo e il fondatore della rivista telematica «Diritto & diritti» (http://www.diritto.it/). In questo volume la tradizione, che vuole tanti magistrati italiani farsi esperti di informatica, si unisce a un'interpretazione del "mezzo" Internet degna degli internauti più entusiasti. Ne scaturisce una visione ricca di spunti. Brugaletta sottolinea continuamente le potenzialità di Internet nella diffusione dei dati giuridici e della trasparenza (il capitolo 10 è dedicato alla pubblicità di leggi e sentenze; il capitolo 11 alla trasparenza). Da questo punto di vista, il titolo del libro è limitativo: Internet per i giuristi è anche Internet per i cittadini. Peraltro, il quadro che ci fornisce Brugaletta non sembra giustificare troppi entusiasmi, se ci riferiamo alla situazione italiana. Prima di accennare ad alcuni problemi generali, va chiarito che il volume non costituisce una guida dettagliata alle risorse disponibili in rete. Da questo punto di vista, bibliotecari e documentalisti lo troveranno certamente inadeguato anche perché lontano dai canoni - anche formali - delle bibliografie tradizionali o dei repertori consultabili in rete. Si tratta di un rapido esame panoramico che nasce dalle tante pubblicazioni in rete e/o su carta che l'autore ha prodotto negli ultimi anni. La parte centrale, più strettamente elencativa, è dedicata alle leggi, alle sentenze, agli atti amministrativi, alle riviste giuridiche e agli studi legali in rete. È evidente che alcune fonti sono sopravvalutate, che alcune sono dimenticate (per fare un solo esempio, i siti del CNEL e del Ministero del lavoro, relativamente ai contratti di lavoro), che molte sono troppo rapidamente citate, non sempre con la precisione che ci attenderemmo da un repertorio. Tuttavia, si tratta di un esame pieno di spunti interessanti che nascono da una continua esperienza di "navigazione" e consultazione, sorretta - ci sembra - da una forte convinzione nelle infinite potenzialità "democratiche" di Internet e da un continuo riferimento al modello americano. C'è da chiedersi, piuttosto, quale futuro abbia il supporto cartaceo per una guida alle risorse disponibili in Internet (il problema non è certamente risolto dalla presenza di un elenco di bookmarks in allegato). Comunque, si tratta di un libro stimolante per tutti i colleghi che si occupano di recupero dell'informazione giuridica, anche perché fuoriesce dai canoni un po' paludati e "professionali" delle varie guide all'informatica giuridica (rivolte esclusivamente agli operatori del settore e fortemente concentrate sul settore delle banche dati online tradizionali). Brugaletta scopre, in modo molto diretto, l'altra faccia del pianeta della documentazione giuridica elettronica, quella che sta nascendo sulla rete delle reti.

In generale, ci sembra manchi ancora - in questo come in altri libri - il tentativo di evidenziare i problemi di fondo che questa nuova situazione pone. Non lo si può certo fare in una recensione. Mi limito ad accennare a tre questioni, a titolo di esempio.
1) È importante sottolineare l'importanza, accanto alla documentazione giuridica, di tutte le altre fonti pubbliche (documenti parlamentari, relazioni governative, "libri bianchi", statistiche, riviste amministrative, letteratura grigia amministrativa, ecc.) che costituiscono i materiali di lavoro anche di molti giuristi (pensiamo agli amministrativisti) e comunque di molti operatori di settore (dirigenti pubblici, managers, ecc.).
2) Sul piano dell'informazione di base del cittadino (e quindi attendibile, ben strutturata, ma gratuita) per il momento (ma vi sono molti progetti in corso) sembra assai scarsa la presenza dei grandi detentori di dati giuridici (Poligrafico, Cassazione) con l'eccezione del Parlamento che svolge anche una funzione di supplenza di altre istituzioni, ponendo in rete il testo delle leggi e dei decreti legislativi. In generale, da questo punto di vita e con riferimento al caso italiano, l'offerta di documentazione giuridica in Internet è spesso troppo improvvisata e priva della necessaria "certificazione" per essere utilizzata.
3) Manca un dibattito sulle necessarie politiche nazionali per un coordinamento della documentazione di fonte pubblica e, in particolare, di quella giuridica. Tutto è lasciato alle iniziative degli enti i quali spesso tendono a farsi concorrenza. È ben difficile coordinare l'offerta in rete, ma alcune priorità, alcune scelte di fondo - anche relativamente alla tariffazione - dovrebbero essere prese dopo un serio dibattito tra i fornitori, gli operatori e gli utenti.

Credo che le biblioteche italiane - in particolare le biblioteche di base - abbiano un forte interesse a sollevare questi problemi poiché nell'accesso a fonti pubbliche riconoscibili, attendibili e possibilmente ben strutturate, esse rappresentano le esigenze informative dei cittadini-utenti.

Fernando Venturini
Biblioteca della Camera dei deputati