Tempo e massa: una nuova energia nella comunicazione scientifica

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Paola Castellucci

Abstract

Nell'era elettronica l'avvento di nuovi tipi di pubblicazioni (non solo online o open access, ma anche granulari o enhanced) fa sì che l'idea stessa di documento non possa più essere data per scontata. Il movimento Open Access ha contribuito alla ridefinizione di termini e funzioni e ha deciso di focalizzare l'attenzione sul concetto di "dato" piuttosto che su quello di documento. Ciò è accaduto anche grazie alla scelta di coinvolgere studiosi di area sia umanistica che scientifica, e la collaborazione creativa di queste due culture solitamente contrapposte ha portato a evidenziare la centralità del dato nell'universo dei documenti. Il dato peraltro ben si adatta ai principi dell'open access, in quanto può essere facilmente disseminato e riutilizzato; inoltre è possibile estrarre dati non solo da documenti canonici (siano essi testuali, visivi od orali) ma anche da nanopubblicazioni come annotazioni, post o tweet. Queste nuove forme di comunicazione, infatti, entrando nell'uso comune sono state elevate al rango di informazioni degne di essere trattate, estratte e conservate al pari di quelle più tradizionali. Il "CERN Workshop on Innovation in Scholarly Communication. OAI7" (Ginevra, 22-24 giugno 2011) ha offerto stimolanti spunti di riflessione su questo argomento. Nell'articolo vengono presentate in particolare le riflessioni suscitate dalla sessione plenaria e dai tutorial coordinati da Hernest Van de Sompel, le cui ricerche (Memento e Open Annotation, tuttora in corso) attribuiscono un ruolo particolare ai concetti di massa e tempo. Ciò determina una radicale riconsiderazione non solo del concetto di documento ma anche di quelli di autore e lettore-commentatore, contribuendo all'ingresso di nuove energie e di nuovi attori nell'attuale scena della comunicazione scientifica.

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Note e discussioni