La censura nella biblioteca pubblica

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Carlo Revelli

Abstract

Per consentire una libertà di accesso senza esclusioni la biblioteca pubblica deve offrire un'ampia varietà di media che consideri le condizioni sociali, le capacità effettive, l'età, la provenienza dell'intera popolazione. Se per i bambini e per i ragazzi si possono trovare difficoltà da parte dei genitori o di ambienti esterni, soprattutto per argomenti di carattere sessuale, anche per gli adulti non mancano opposizioni, in particolare nel caso di contrasto con le opinioni predominanti. Sono opposizioni da respingere, perché ridurrebbero l'accesso libero per tutti. Le stesse pubblicazioni con idee che negano la nostra libertà non devono essere rifiutate perché (a parte il loro aspetto storico o di informazione) in tal caso si aprirebbe una strada verso il processo alle intenzioni. L'opposizione individuale a qualsiasi forma di censura è tuttavia insufficiente se non si appoggia alla presenza collettiva delle associazioni professionali. La disponibilità dei mezzi di informazione non va confusa con un compito di educazione diretta da parte della biblioteca, che contraddirebbe la libertà di scelta per i frequentatori.

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